L'IDEA

Apro questa pagina dopo il Feminist Blog Camp di Torino di questo week end (28/29/30 ottobre). Il caso del blog Malafemmina, come dicevo in questo mio post, mi ha fatto riflettere sull’esigenza che abbiamo, oggi forse più che in passato, di miti.
Se è giusto valorizzare ciascuno di noi, e ogni suo pensiero e ogni sua sfida sono sacrosanti e importanti, credo tuttavia che sia pericoloso santificare personaggi come Malafemmina – e altri come lei – che “semplicemente” sopravvivono o che “si limitano” ad andare contro corrente rispetto agli stereotipi imposti dalla nostra società. Cosa ci insegnano veramente? A essere più scaltri? A vivere alla giornata? Ad apprezzare di più noi stessi? 

Credo che il mito sia molto di più e che tale debba restare.  Anche se da molto tempo ormai i nostri miti sono costituiti da personaggi in carne ed ossa, e non sono ovviamente più gli dei e gli eroi che popolavano i racconti mitologici degli antichi greci, penso che il mito debba rimanere qualcuno che ha fatto veramente qualcosa di speciale, e non solo per il proprio interesse personale ma anche per quello di altre persone. Non fraintendetemi, non dico che le persone comuni non possono essere o diventare miti. Tutt’altro. Questa è l’era dell’empowerment, è l’era in cui un singolo capisce di avere il potere di cambiare le cose e si attiva per organizzare qualcosa di grande e incisivo insieme ad altre persone.

Ecco, io vorrei raccogliere questo genere donne-mito sul mio blog: donne-mito del passato dalle quali ci sia qualcosa di importante da imparare, e le donne-mito di oggi, che attivando il loro empowerment stimolano anche noi a fare altrettanto.

Mandatemi il nome e la breve storia la vostra donna-mito e scambiamoci i nostri miti. Parliamo di tutte quelle piccole grandi donne che non trovano spazio in televisione o sui giornali ma che hanno compiuto azioni importanti e memorabili. Immettiamo nella rete contenuti che vadano contro i modelli che vanno per la maggiore nel nostro paese, cioè quello della donna velina e quello della escort di lusso.
Se davvero "siamo quello che mangiamo", credo che sia di questo genere di cibo che dobbiamo nutrire la nostra mente, per trovare l’energia e il coraggio necessari per fare qualcosa di davvero importante. Diamoci tre mesi di tempo per raccogliere le storie e poi voteremo quelle che ci colpiscono di più.